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Prerequisiti
L’iscrizione al primo anno, anno di introduzione al metodo, è riservata a chi ha già qualche nozione elementare della lingua ebraica e una buona conoscenza dell’alfabeto, sia del carattere quadrato della stampa, comunemente chiamato “stampatello”, sia di quello della scrittura a mano, il “corsivo” (esercizio ).
Metodo
Il corso porta lo studente ad affrontare in modo autonomo opere letterarie di epoche diverse, dall’ebraico antico o classico (biblico) all’ebraico moderno (“Ivrìt”).
L’approccio è formalistico; approccio che dà luogo a un percorso deduttivo e da cui consegue il metodo grammaticale‐traduttivo. Il metodo prevede lo sviluppo della conoscenza dell’ebraico nella forma scritta e considera la traduzione l’abilità di rendere il più fedelmente possibile il testo originale, rispettando innanzitutto le regole grammaticali di morfologia e sintassi.
Il corso prevede quindi lo studio sistematico e progressivo della grammatica, che viene analizzata in ogni suo aspetto.
L’ebraico è inteso come lingua soltanto scritta; le attività orali si limitano alla lettura a voce alta del testo ebraico da tradurre.
I primi due anni sono dedicati soprattutto alla fonetica, alla fonologia e alla morfologia; viene posta la massima attenzione sulla formazione della singola parola e sui mutamenti fonologici e strutturali che la parola subisce per il comportamento peculiare di consonanti e vocali, durante la propria formazione, nel corso della flessione mediante desinenze e prefissi, e durante l’unione con altri vocaboli.
Vengono inoltre illustrati i fondamenti della sintassi, soffermandosi sulle strutture che nelle lingue indoeuropee non esistono, come la frase nominale (senza verbo), e sulla diversa correlazione dei tempi, la consecutio temporum.
A partire dal secondo anno, lo studente si serve delle conoscenze grammaticali già acquisite per la comprensione profonda e la traduzione di testi in lingua, mediante i
quali vengono analizzate ulteriori questioni sintattiche. L’apprendimento si verifica in classe attraverso la lettura a voce alta sia dell’originale ebraico sia della relativa traduzione in italiano elaborata dallo studente. La comprensione viene arricchita da collegamenti e richiami ad altre lingue semitiche e all’etimologia delle parole, svelando così a mano a mano la forma mentis e l’universo culturale di cui la lingua ebraica è espressione.
Si invita a prendere visione dell’indice di Grammatica ebraica (Doron Mittler, Zanichelli, Bologna 2000), libro di testo del corso.
Docente
Il docente è Doron Mittler, di madrelingua ebraica, autore del libro di testo del corso.
Rotolo di Rut: primo tra i testi biblici affrontati in lingua durante il corso (manoscritto con commenti di Rashi; Yemen, XIX secolo)
Il tuono della bellezza di Micha Yosef Berdyczewski: di questa raccolta gli studenti traducono tre racconti
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